Il regista è “l’artigiano degli artigiani”, cerca di unire le sette grandi arti ed insieme ad essi tante altre forme artistiche ancora, facendole sembrare una cosa sola, una sola arte. Tante forme artistiche che si uniscono con grande equilibrio e rispetto, per iniziare una meravigliosa danza, e poter così dar vita ad un “esistenza” filmica.
E in questo modo poter toccare e aprire le nostre menti, i nostri cuori facendo così vibrare le corde della nostra coscienza per lasciare qualcosa nel profondo. In realtà mentre guardiamo un film diventiamo dei passeggeri e non più degli spettatori e saliamo a bordo di questo meraviglioso viaggio che il regista ha creato. E così si completa il cerchio dando un senso di esistere al film, perché l’arte esiste per questo, esiste per gli altri.
In poche parole dobbiamo essere come un pittore dell’anima che conosce molto bene tutti i suoi strumenti, in questo modo il regista come il pittore può iniziare la magia di creare il proprio dipinto creando il suo film grazie agli infiniti colori e sfumature che ci offre la condizione umana e l’esistenza. In poche parole significa conoscere e scoprire in modo approfondito come funziona lo spettacolo più grande di tutte, chiamata “La Vita”.
Raman Turhan